È nata l’esigenza di dare spazio all’abbigliamento ecosostenibile: una delle nuove tendenze della moda che ad oggi cerca di sfidare le grandi industrie produttrici di capi sintetici.
Cosa tratteremo
Aiutare l’ecosostenibilità della moda
L’ecosostenibilità della moda nasce dall’idea di riformare il principio della produzione di tutte le materie utilizzate nell’industria portando avanti l’impiego di fibre naturali.
Utilizzare fibre naturali significa ridurre l’inquinamento: pensiamo a tutti gli sprechi che nel corso degli anni ci portano di continuo a buttare via magliette, scarpe, pantaloni prodotti con tessuti sintetici come l’acrilico. Tutte le fibre sintetiche prodotte richiedono anni per essere riciclate con costi elevati da sostenere.
La produzione di capi d’abbigliamento con l’utilizzo di fibre sintetiche, materiali inquinanti come il polipropilene immettono nell’aria oltre tre tonnellate di anidride carbonica, è causa primaria del riscaldamento globale.
Per contrastare l’uso di fibre sintetiche ed evitare d’inquinare l’ambiente, sarebbe opportuno non gettare via i propri capi d’abbigliamento dopo solo pochi utilizzi, ma sfruttarli il più possibile. Quando ci si stanca di un determinato indumento, si può sempre donarlo ai più bisognosi, per prolungarne la vita.
L’abbigliamento ecosostenibile promuove l’utilizzo di fibre naturali come il cashmere, la lana e la seta. Le fibre naturali, utilizzate dall’abbigliamento ecosostenibile, trasmettono comfort a chi le indossa poiché sono morbide, resistenti e versatili.
Il costo di un capo d’abbigliamento ecosostenibile, prodotto con fibre naturali, è maggiore rispetto a quello fabbricato con fibre sintetiche, ma ne vale la pena.
Sì, all’abbigliamento ecosostenibile
È importante capire l’importanza delle fibre naturali. Credere nell’ecosostenibilità significa anche scegliere di stare in buona salute.
Tutte le fibre naturali come il cotone e la lana, adoperate per la creazione di capi d’abbigliamento, riescono ad assorbire tutta l’umidità e immediatamente la rilasciano all’esterno, consentendo alla nostra pelle di essere sempre fresca e asciutta. Ciò che accade con le fibre sintetiche è l’inverso, essendo antitraspiranti e incrementando la sudorazione. Inoltre, i tessuti naturali, a differenza di quelli sintetici, non causano allergie alla pelle, eruzioni cutanee o prurito.
L’economia green avanza verso una maggiore efficienza energetica riducendo il problema dei rifiuti; con l’utilizzo di fibre tessili naturali diminuiscono le emissioni di carbonio e si progettano nuovi materiali riciclabili. Le industrie tessile, alimentare e petrolifera sono le tre principali responsabili dell’inquinamento ambientale.
Tutti i tessuti in fibra naturale sono 100% biodegradabili e riciclabili nel rispetto della natura.
Come riconoscere un capo d’abbigliamento ecosostenibile
Imparare a leggere l’etichetta di un prodotto, capirne la provenienza, guardare il tipo di cuciture: questi sono i dettagli utili per riconoscere un capo d’abbigliamento ecosostenibile.
È opportuno tenere conto anche della tracciabilità e della reputazione del brand per conoscere non soltanto la provenienza, ma anche le condizioni lavorative a cui sono sottoposti gli operai: spesso indumenti di scarsa qualità e a prezzi bassissimi sono il prodotto di uno sfruttamento del lavoro, anche minorile.
È importante premiare marchi che ogni giorno profondono il loro impegno per la realizzazione di capi di qualità, con il minor impatto ambientale possibile e nel pieno rispetto delle normative vigenti. Ma in questo modo si premia anche sé stessi, regalandosi il piacere di un abbigliamento confortevole e resistente.
Amare la natura significa amare anche sé stessi: scegli l’abbigliamento sostenibile!