L’emergenza sanitaria provocata dalla diffusione del coronavirus COVID-19 ha cambiato molte delle abitudini degli italiani; durante la “Fase 1”, infatti, molti sono stati costretti a casa, per via della chiusura imposta a molte attività economiche e produttive. Ciò ha avuto un impatto significativo sullo stile di vita di milioni di persone, costrette loro malgrado a rivedere la propria routine; inevitabilmente, anche un rito quotidiano come quello di prendere un buon caffè al bancone del bar sotto casa ha risentito degli effetti del COVID-19. In che modo? L’impatto è stato a più livelli. Durante la quarantena, ad esempio, lo shopping online ha fatto registrare una crescita esponenziale; non si tratta di un dato certamente sorprendente, in quanto riflette la necessità di sopperire con soluzioni ‘domestiche’ alle restrizioni imposte per contenere il numero di contagi durante la fase più critica della pandemia.
Cosa tratteremo
La soluzione online
Per questo motivo, molti italiani si sono rivolti al web per acquistare sia miscele che cialde (o capsule) per la propria moka, sia classica che automatica. Sempre più italiani, infatti, preferiscono soluzioni più moderne e pratiche rispetto alla caffettiera tradizionale; ragion per cui, gli store digitali rappresentano un’alternativa sempre più gettonata per gli amanti del caffè. Questa opzione presenta numerosi vantaggi, a partire da quelli di natura logistica: ordinare da casa è molto più rapido e semplice anziché recarsi presso un negozio fisico che commerci forniture di questo tipo; in aggiunta, è possibile scegliere tra la vasta gamma di prodotti presenti sul mercato, come ad esempio le cialde borbone rossa su OutletCaffe. Il successo riscosso da articoli del genere deriva soprattutto da una serie di vantaggi, a partire dalla praticità: basta accendere il macchinario e inserire la cialda per ottenere una tazzina di caffè, senza sprechi particolari e senza dover attendere i tempi, più lunghi della moka tradizionale; di contro, quest’ultima conserva il fascino della tradizione e la possibilità di regolare l’intensità della bevanda (basta mettere più o meno miscela per ottenere un caffè più o meno forte).
Le ripercussioni sul mercato
Il COVID-19, però, non ha avuto un impatto significativo solo sulle modalità di consumo e i canali d’acquisto anche dopo la fine della quarantena (lo shopping online ha conservato il trend positivo anche dopo la riapertura di bar e ristoranti) ma ha influenzato anche le dinamiche del mercato. Le aziende leader del settore non hanno risentito particolarmente della chiusura delle attività del settore Horeca, grazie anche all’apporto garantito proprio dagli acquisti per via telematica. Di contro, come ha avuto modo di sottolineare Patrick Hoffer, presidente del Consorzio Promozione Caffè, in un’intervista rilasciata a luglio a Repubblica, a subire gli effetti peggiori delle misure di contenimento del contagio sono state le piccole torrefazioni, che rappresentano circa il 90% delle attività di settore operanti in Italia.
“Tutta la filiera è in crisi” – ha spiegato Hoffer – “ma ci sono forti differenze da torrefazione a torrefazione. Quelle che operano nei luoghi a maggiore vocazione turistica stanno ancora registrando un calo nell’ordine del 70% rispetto ai valori pre-Covid. La situazione è molto seria anche a Milano dove manca la clientela degli uffici a causa dello smart working, mentre va un po’ meglio per le località di villeggiatura con prevalenza di turisti italiani”. Le piccole torrefazioni hanno risentito maggiormente della crisi di settore perché la maggior parte dei loro introiti deriva dalle forniture alle attività del settore Horeca; ciò vuol dire che oltre alle perdite registrate durante il lockdown di marzo e aprile – quando bar, pub, ristoranti e attività analoghe sono rimasti chiusi – le torrefazioni devono fare i conti con una ripresa molto lenta dell’intera filiera, dal momento che i consumi sono ancora ben lungi dal ritornare ai livelli precedenti lo scoppio della pandemia.