Di società di factoring in Italia ce ne sono a sufficienza. Prima di presentarle in rapida carrellata, secondo il nostro punto di vista è opportuno effettuare un’introduzione per quanto riguarda il concetto di factoring.
Cosa tratteremo
Cos’è il factoring?
Oggigiorno per le imprese è di fondamentale importanza effettuare l’accesso al credito. Tuttavia, non sempre i debitori si dimostrano puntuali nell’effettuare i pagamenti. Ed è proprio a questo punto che il factoring si dimostra di estrema utilità: si tratta di un contratto con cui l’impresa cede a una società di terze parti il credito che deve incassare. In questo modo, ottiene subito la liquidità necessaria prima della sua naturale scadenza. La società di factoring incassa una commissione e si occupa di riscuotere il suo debito dal contraente.
Sostanzialmente, sono tre i soggetti coinvolti nel factoring: da un lato vi è un cedente, nei panni di un imprenditore; dall’altra vi è un factor, ossia una società che è regolarmente iscritto presso l’albo di riferimento. In genere, è un intermediario finanziario. Infine, vi è il credito che viene ceduto.
Qual è lo scopo primario delle società di factoring?
Nel momento in cui si è dinanzi all’opportunità di stipulare un contratto con un factor, un imprenditore dovrebbe chiedersi sempre se vale la pena cedere i crediti della sua azienda, ossia se è il caso di delegare una società di terze parti. A partire da quando l’impresa cedente e il factor concluderanno il contratto di factoring, l’intermediario finanziario si occuperà di sgravare l’impresa dalle numerose operazioni connesse alla gestione delle interazioni con i debitori, anticipando sin da subito una parte sostanziosa dei crediti, prima della loro effettiva scadenza.
Per quale motivo è il caso di fare affidamento su una società di factoring?
Il settore del factoring si dimostra da diversi anni decisamente consolidato. Gli imprenditori che decidono di puntarci fortemente per ottenere quanto prima la liquidità che gli serve per fronteggiare scadenze imminenti, sono oramai in costante aumento. Delegare a una società di terze parti la gestione contabile dell’impresa, si rivela in genere una mossa strategica ben riuscita, a patto che la società di factoring sia affidabile.
In questo modo, l’imprenditore può impegnarsi a fondo sul suo lavoro, concentrarsi sui suoi progetti e mettere da parte tutte le preoccupazioni relative all’incasso dei crediti che deve ottenere a breve scadenza. Gli eventuali problemi di tipo amministrativo e la burocrazia che, nel nostro Paese appare come un mostro a tre teste, non costituiscono perciò alcun intoppo.
Factoring pro soluto vs factoring pro solvendo: quali sono le reali differenze?
Nell’ambito della gestione del credito, vi sono due tipologie di contratto: da un lato, vi è il contratto di factor pro soluto e dall’altro quello pro solvendo.
Nel primo caso, l’impresa cedente decide di liberarsi dei rischi di inadempimento di chi ha contratto il debito. Il rischio, di fatto, ricade sull’intermediario finanziario. In questa evenienza, la società di factoring pagherà all’’imprenditore un importo di denaro più basso, ottenendo quanto prima liquidità.
Nel secondo caso, l’impresa cedente resta responsabile anche qualora il debitore non fosse in grado di saldare il credito incassato. Essedo la soglia di rischio più elevata, l’importo in denaro ricevuto dall’intermediario finanziario sarà maggiore.
Quale forma è il caso di scegliere? Dipende dalla situazione specifica: vi sono tutta una serie di aspetti che vanno valutati attentamente, come la cifra del debito contratto e la capacità dell’azienda di attirare finanziatori. Nello scenario in cui non vi fossero le condizioni di finanziabilità, allora è il caso di cedere il proprio credito, anche se per ovvi motivi l’accordo avrà più oneri.
Quali sono le società di factoring in Italia?
A questo punto, è il caso di elencare le società di factoring in Italia. Ecco quelle più note:
- Aosta Factor
- Banca IFIS
- Banca Carige
- Claris Factor
- Credemfactor
- Crédit Agricol Eurofactor
- Factor
- Factorcoop
- Generalfinance
- IBM Italia Servizi Finanziari
- Mediocredito Italiano
- SG Factoring
- UBI Factor
- Unicredit Factoring
Quali sono le principali tipologie di factoring?
Ecco le tipologie di factoring maggiormente degne di nota.
Full Factoring: il factor, in qualità di intermediario, affianca l’impresa in materia di gestione dei crediti. La società di factoring, pertanto, acquista i crediti commerciali in modo continuativo sulla base di varie condizioni prestabilite e messe nero su bianco all’interno del contratto di riferimento.
Maturity Factoring: tutto è incentrato sulla volontà delle aziende di richiedere società di factoring di svolgere per conto loro tutte le operazioni inerenti a come gestire e riscuotere i crediti. Il factor versa poi procede al pagamento del debito al posto di chi lo aveva contratto. Quest’ultimo, poi, rimborserà la società di factoring, versando la somma di riferimento, maggiorata degli interessi.
International Factoring: si sviluppa tendenzialmente sotto forma di factoring pro soluto si rivolge a clienti e debitori che hanno una sede in Paesi differenti. Tutto ciò non è altro che il risultato finale dell’internazionalizzazione e dell’interazione continuativa con i paesi emergenti in Sudamerica, in Europa e in Asia, dove i costi del lavoro sono più bassi. Per questo motivo, le società di factoring collaborano in materia di garanzia dei crediti magari con imprese cedenti localizzate all’estero e con controparti situate in Italia. I termini di ottenimento dell’indennizzo relativi insolvenza sono alquanto contenuti: massimo 90 giorni.
Reverse Factoring: un factoring indiretto, volto a smobilizzare i crediti di fornitura. La sua logica di funzionamento prevede una sorta di inversione rispetto al percorso classico. I fornitori incassano i crediti nei confronti dell’impresa debitrice, dopo aver definito una convenzione con quest’ultima. In questo modo, le aziende vedono che la gestione del ciclo passivo viene ottimizzata e i fornitori ne traggono condizioni propizie.