Dopo l’emergenza Covid-19 ci si attendeva un’estate particolarmente difficile per il comparto turistico, da sempre motore trainante del PIL nazionale: i timori dei cittadini, la necessità di rispettare diverse disposizioni e soprattutto l’assenza pressoché totale di turisti stranieri lasciava presagire delle grosse difficoltà che, purtroppo, si stanno concretizzando.
Cosa tratteremo
L’assenza di turisti stranieri ha un grande peso
La mancanza dei turisti esteri è sicuramente l’aspetto che più pesa sugli operatori del settore: il contributo che questi viaggiatori assicurano alle imprese turistiche italiane è determinante e quest’anno, per via della situazione sanitaria che ha toccato praticamente tutto il mondo, il turismo si poggia in modo pressoché esclusivo sulla domanda interna.
Il Governo ha stabilito delle forme di incentivo per tenere vivo il settore turistico, che come detto ha un’importanza cruciale per l’economia nazionale, si pensi ad esempio al Bonus Vacanze che viene garantito ai cittadini italiani che trascorrono una vacanza presso un struttura ricettiva italiana, tuttavia riuscire a sopperire alla mancanza di turisti stranieri è davvero una grossa impresa.
I dati di Federalberghi: calo medio nazionale dell’80%
I forti cali previsti nel settore hanno trovato conferma nelle statistiche presentate da Federalberghi e discusse nel dettaglio in quest’articolo pubblicato da Il Corriere della Sera.
Come si può notare, il calo di prenotazioni è cospicuo in tutta Italia, ma non mancano delle differenze, e la regione che sta soffrendo maggiormente risulta essere la Sardegna: secondo Federalberghi, infatti, nel mese di giugno in Italia si sono registrati cali di presenze stimati nell’80%, ma nell’isola sarda questa percentuale raggiunge addirittura il 95%.
Perché la Sardegna è la regione che soffre di più
Questo trend così negativo, che viene definito un vero e proprio “bollettino di guerra”, ha delle spiegazioni piuttosto chiare, a cominciare dal fatto che la Sardegna attira principalmente turisti stranieri di conseguenza in questa stagione estiva così particolare il settore ha avuto un contraccolpo davvero cospicuo.
Oltre a questo c’è da considerare anche che il turismo estivo, che come detto è trainato, quest’anno, esclusivamente dalle prenotazioni interne, vede protagoniste soprattutto quelle località che possono essere raggiunte facilmente, anche a bordo di mezzi di proprietà, e questo spiega il fatto che la Sardegna sia così in sofferenza mentre altre rinomate località turistiche italiane, su tutte la Riviera Romagnola, abbiano riscontrato dei cali più contenuti rispetto alla media nazionale, nell’ordine del 65-70%.
I dati in questione sono sicuramente allarmanti, soprattutto per una regione, la Sardegna appunto, che vive per buona parte di turismo e in cui moltissime persone hanno modo di lavorare esclusivamente durante i mesi estivi.
Le ricadute sull’occupazione in Sardegna
Il contraccolpo sarà sicuramente pesante, anche dal punto di vista dell’occupazione, e sarà davvero difficile immaginare che possano esserci delle inversioni di tendenza rilevanti per questa stagione.
Per il rilancio turistico della regione, dunque, non resta che attendere il prossimo anno, ovviamente si auspica che i cittadini sardi possano individuare delle nuove opportunità lavorative, magari totalmente differenti rispetto a quelle del settore turistico.
I canali di ricerca possono ovviamente essere svariati: siti web, agenzie interinali, centri per l’impiego, senza trascurare i canali informali, quindi conoscenze e contatti personali.
Per quel che riguarda le offerte di lavoro del settore pubblico, invece, il consiglio non può che essere quello di visionare costantemente portali specializzati quali Concorsi Pubblici per scoprire se sono disponibili concorsi in Sardegna riguardanti i più disparati ambiti.