Dalla caratteristica forma a cupola, il manico corto, le setole soffici e folte, il pennello Kabuki è uno strumento ricco di storia. Oggi è diventato ormai indispensabile nella make-up routine di molte donne.
Utilizzato per applicare fondotinta minerali, ciprie e polveri, consente di creare una base trucco omogenea, uniforme e dall’aspetto naturale. Nella sua semplicità, il pennello Kabuki cela molteplici varianti ma con utilizzi differenti, come nel caso del Flatbuki.
Cosa tratteremo
Pennello Kabuki: cos’è e come si usa
Il pennello Kabuki ha origini molto antiche. Proveniente dal mondo del teatro tradizionale giapponese, veniva impiegato dagli attori per creare trucchi complessi, molto marcati, pesanti e ben delineati che enfatizzavano la mimica facciale.
L’obiettivo era stendere in modo uniforme su viso e collo la polvere di riso bianca, un prodotto dalla consistenza pastosa. Per questo motivo, i performer usavano un pennello facile da impugnare che consentiva loro di ottenere in breve tempo risultati eccellenti.
Negli anni il Kabuki si è evoluto, acquisendo la caratteristica forma a cupola che permette una ripartizione ottimale e omogenea delle polveri, con un effetto finale naturale. Dalle dimensioni piuttosto grandi, è dotato di un manico corto che ne facilita la presa e da setole fitte e soffici di origine sintetica oppure naturale.
Questa tipologia di pennello è stata pensata per l’applicazione di prodotti in polvere come i fondotinta minerali oppure la cipria. La speciale conformazione delle setole, infatti, consente di raccogliere anche i granelli più sottili. In questo modo si assicura una stesura senza sprechi e con un risultsto molto preciso e naturale su tutto il viso.
In più, i moderni pennelli Kabuki si prestano anche alla stesura di prodotti fluidi. L’applicazione risulta semplice, omogenea, leggera, molto aerata ed estremamente naturale.
Intingi il pennello in una quantità minima di polvere, versata direttamente sul tappo del prodotto. Dopo aver eliminato l’eccesso, procedi con movimenti circolari in modo da distribuire il colore su tutto il viso.
Per i fondotinta minerali, il Kabuki può anche essere bagnato con acqua, con uno spray fissante, permettendo di raggiungere una finitura molto coprente.
Nelle varianti più recenti, il pennello Kabuki assume una forma cilindrica oppure leggermente bombata, perfetta per il contouring. I modelli piatti, invece, sono noti con il nome di Flatbuki.
Flatbuki: cos’è e campi d’applicazione
Il Flatbuki, o semplicemente Flat, è molto apprezzato per la sua versatilità. Pur condividendo le origini, è considerato il diretto concorrente del Kabuki. Il pennello piatto, infatti, è più facile da impugnare e in grado di offrire una resa diversa a seconda dei prodotti applicati. Caratterizzato da una punta piatta con setole fitte e morbide, ha un manico più lungo per una presa più solida.
Ideale per la stesura del fondotinta compatto, del blush e della cipria, è stato concepito per ottenere risultati professionali in poche passate. Il suo successo, inoltre, è legato alla capacità di garantire un effetto naturale e omogeneo con qualsiasi prodotto, sia esso liquido, compatto oppure in polvere. Le setole, folte e morbide, offrono una coprenza perfetta ma al tempo stesso sfumata, senza stacchi troppo netti.
Il Flatbuki si usa come qualsiasi altro pennello per il trucco di base. Pertanto, si intinge nel prodotto avendo cura di eliminare quello in eccesso e procedendo per gradi.
In effetti le setole fitte, dall’azione molto coprente, potrebbero creare l’antiestetico effetto mascherone. È sempre meglio, dunque, effettuare un paio di passate alla volta con movimenti lenti e circolari così da ottenere un risultato più naturale.
Utilizzare un Flatbuki comporta solo dei vantaggi. La sua particolare struttura consente di impiegarlo in più occasioni senza dover ricorrere a un pennello diverso per ogni genere di cipria o fondotinta. In più, è realizzato con setole sintetiche per cui è assolutamente cruelty free. Ciò significa che le materie prime usate per la realizzazione non hanno alcuna traccia di origine animale.
Economico e versatile non ha elementi a sfavore. Tuttavia, non è indicato per chi punta a un risultato leggero e poco coprente. In questo caso è meglio utilizzare dei pennelli dalle setole meno fitte e dall’estremità circolare e non piatta. Come il Kabuki, anche il Flat dà il meglio di sè quando viene leggermente inumidito con acqua oppure con uno spray fissante o un idrolato.
In conclusione, a prescindere dalla forma e dal taglio delle setole, il pennello Kabuki è un must have.
Ideale per creare una base trucco perfetta, consente di realizzare anche un ottimo contouring. È infatti in grado di scolpire e modellare il viso in maniera sapiente, enfatizzando i tratti più interessanti e mascherando eventuali imperfezioni.