Quando si parla di enogastronomia l’Italia si colloca fra i vertici delle posizioni a livello europeo e internazionale; non per niente il Bel Paese – rinomato per il suo paniere di prodotti tipici che varia da regione a regione – considera motivo di grande orgoglio creare economia e posti di lavoro attorno alla filiera del buon cibo.

L’Italia viene raggiunta ogni anno da numerosi turisti da tutto il mondo, molti dei quali sono interessati proprio all’aspetto “goloso” del nostro Paese, per assaggiare le sue produzioni più storiche e tradizionali. Fra queste non si può non citare il salame italiano di qualità, uno dei prodotti di enogastronomia più apprezzati dal grande pubblico, per la sua versatilità in cucina e naturalmente per il suo sapore unico e speziato.

Il salame è una vera prelibatezza per i buongustai, che non resistono alla possibilità di apprezzare il ricco bouquet di sapori in cui il profumo della buona carne macinata viene esaltata dal sale e dalle spezie. Ma cerchiamo di conoscere meglio questo prodotto.

Focus su una vera prelibatezza gastronomica

Come detto, il buon cibo in Italia è di casa, con una tradizione di pietanze preparate con passione e composte nel rispetto della genuinità, con prodotti semplici ma dalle proprietà uniche e speciali.

Il salame, immancabile negli antipasti più golosi e sfiziosi, è nell’immaginario collettivo un prodotto associato ai momenti di convivialità in famiglia o con gli amici, ma forse non tutti conoscono le sue antiche origini.

Sembra infatti che questa specialità sia l’espressione della nobile arte della norcineria, sviluppatasi nel centro Italia nell’alto Medioevo, che come tante tradizioni culinarie faceva di necessità virtù. Più nello specifico i norcini erano abili nel conservare la carne di suino in dei budelli naturali, che potevano essere di maiale o di vitello.

Per garantire al prodotto una migliore conservazione, i maestri salumieri aggiungevano nell’impasto sale e spezie, fra cui pepe, peperoncino o quanto di meglio avessero a disposizione nel territorio. Il risultato era una salamella che costituiva un pasto povero ma altamente nutriente nei periodi di magra e carestie, ma che nel tempo ha conosciuto un perfezionamento dei metodi di lavorazione, fino ad arrivare alla prelibatezza che oggi tutti conoscono e apprezzano.

Il salame e i suoi mille e uno utilizzi in cucina

Come detto in precedenza, il salame è frutto dell’ingegno dei norcini di un tempo, che con pochi ingredienti davano vita a un prodotto che riduceva gli sprechi e che permetteva alla popolazione di sfamarsi nei momenti più difficili. Lo stesso prodotto oggi rappresenta una coccola per il palato, data la sua irresistibile quanto complessa struttura di sapori, che varia dal piacevolmente salato allo speziato, dal dolce al piccante.

Il salame oggi viene utilizzato per comporre sfiziosi antipasti: con il suo colore rossastro porta in tavola l’allegria dello stare insieme e la gioia di assaggiare deliziose e piccole fette che sprigionano un gusto unico nel suo genere. Per un prodotto dal gusto succulento e saporito come il salame, l’ideale accompagnamento è dato da un pane saporito ma non invadente, come il panino all’olio o il pane di Altamura.

Per rendere più sfiziosa e armonica la presentazione dei taglieri che lo contengono, si può aggiungere del finocchietto selvatico o del sedano, per non parlare della possibilità di accompagnare il tutto con un buon vino rosso.